La Cittadella della Carità ricorda la visita di San Giovanni Paolo II a trenta anni dalla sua visita

Era il 28 ottobre del 1989 quando S. Giovanni Paolo II iniziava la sua visita pastorale a Taranto. Il primo appuntamento fu tra i lavoratori del siderurgico, il secondo fra i malati della Cittadella della Carità. Le sue parole di incoraggiamento all’iniziativa di mons. Guglielmo Motolese “così articolata e lungimirante” non si sono esaurite in quel breve intenso momento, ma sono un costante ammonimento a non smarrire la rotta della “Carità”. Il magistero e la presenza di un Papa Santo hanno lasciato un’eredità preziosa, una fonte di fede e di speranza che  ha sempre sostenuto tutto il personale  nei momenti difficili.

“Coloro che nelle strutture sanitarie sono a servizio dei malati e conoscono l’arte di curare e di guarire, sappiano esercitare anche l’arte di consolare e confortare. Nella società odierna si è tutti un po’ tentati dalla fretta e dall’individualismo: occorre reagire, specialmente quando davanti a noi c’è un fratello reso debole dall’età o dalla malattia. Grazie alla formazione etica e professionale, l’operatore sanitario deve ricordare sempre che non la scienza ma la carità trasforma il mondo”.

A ricordare la presenza  di un grande Papa e di un grande Santo ci sarà S.E.R.ma mons. Filippo Santoro, appena di ritorno dal Sinodo sull’Amazzonia. Mercoledì 30 ottobre  alle ore 10.00 nella Cittadella della Carità, l’arcivescovo di Taranto racconterà, in conferenza stampa, la visita di Papa Giovanni Paolo II e avvierà l’anno di celebrazioni che la Fondazione presieduta dall’avv. Salvatore Sibilla realizzerà, in ricordo della presenza, tra le corsie della Cittadella, del Papa oggi Santo che ha lasciato, con il suo esempio e la sua testimonianza, strade da percorrere e progetti da realizzare.