Musica: i Diaframma all'Orfeo per i nostalgici del rock ionico

A cura di Enrico Losito

 

Abbiamo perso il conto del numero dei concerti visti dei Diaframma in terra ionica: locali, club della Litoranea, masserie e teatro in versione “confidenziale” con il solo Federico Fiumani. L'emozione c'è sempre anzi si rinnova per noi diversamente giovani che abbiamo superato gli anta. Questa volta l'occasione è imperdibile al Teatro Orfeo di Taranto per “L'Abisso Live”. Confidiamo nella presenza dei “soliti” aficionados della Taranto Rock così tanto diversa dalla modaiola Taranto da bere. Il nostro ingresso in platea non ci delude e costituisce la cartina di tornasole delle nostre aspettative con la presenza tra gli altri di Marcello Nitti e Franco Battafarano, organizzatori dei grandi eventi degli anni '80 quando la nostra Città era in qualche modo la culla della New Wave (e non solo) del profondo Sud. Riconosciamo un certo coraggio ai fratelli Adriano e Luciano Di Giorgio, gestori e proprietari del Teatro Orfeo, per avere creduto in questo evento organizzato da Luca D'Andria, Mimmo Gemmano e Franco Battafarano. Insomma ci sentiamo a casa già all'ingresso e in platea ci troviamo circondati da volti a noi noti per questo che definiamo un rock happening. Il concento ci restituisce un Fiumani dal capello sempre più ingrigito ma con la consueta verve. Meno mobile sul palco ma più intenso e maturo, del resto non potrebbe essere altrimenti visto i quasi 60 anni. La performance inizia con il nuovo brano “Leggerezza” tratto dall'ultimo album “L'Abisso”. I pezzi sucessivi sono un salto all'indietro alle origini del gruppo fiorentino con “Siberia”, “Diamante Grezzo”, la sognante e fluida “Elena” che ci riporta alla nostra adolescenza. Il “viaggio” continua con un paio di canzoni tratte da “L'Abisso” (alcuni brani un gradevole retrogusto rock'n'roll) con “I ragazzi stanno bene” dai riff particolarmente incisivi. Si gioca in una sorta di macchina del tempo andando a ritroso con “L'odore delle Rose”, “Adoro Guardarti”, “L'Amore segue i passi di una cane vagabondo” e la bellissima e intensa “Labbra Blu”. Il passato viene inframezzato da altri pezzi del nuovo album tra cui segnaliamo “Le auto di notte” dal ritmo cadenzato. Le canzoni de “L'Abisso”, seppure gradevoli, le sentiamo meno nostre allora meglio gustarci la sognante “Verde”, inconfondibile già dalle prime note. Nell'ultima parte del concerto ci immergiamo nei Diaframma della prima ora con “Specchi d'acqua” e “Neogrigio” con ringraziamenti (e dedica) da parte di Fiumani a Franco Battafarano e Vittorio Amodio. Federico dopo “Blu Petrolio“ saluta il pubblico con un laconico “Buonanotte” e noi di risposta spontaneamente esclamiamo un colorito: “Buonanotte la...”. Non siamo sazi di musica e chiediamo i consueti bis. Del resto nessuno si muove dal suo posto. Dopo qualche minuto la band ritorna sul palco per regalaci due dei nuovi brani “Il Figlio di Dio” e “Fica Power”. La chiusura è con la meravigliosa e seminale “Amsterdam” con un ammicante arrangiamento. Aspetteremo in vano “Caldo” e “Un temporale in campagna” ma poco importa: le vibrazioni positive sono state molteplici e siamo felici come degli adolescenti ai primi eventi. Alla fine conteremo 22 brani (magari ne abbiamo perso qualcuno) poche parole da parte del leader dei Diaframma e tanta musica così come piace a noi. Insomma non ci si è persi in chiacchiere come prassi di alcuni artisti che rubano spazio alla musica. La serata resterà in qualche modo storica per la location e per i presenti con quel sentiment del senso d'appartenenza della Taranto in salsa rock.

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