Presentato “Harlequin” al salone degli specchi di palazzo di città a Taranto

E’ stato davvero notevole l’ interesse mostrato dai presenti al salone degli specchi di palazzo di città a Taranto in occasione della presentazione del progetto “Harlequin”. Una iniziativa tesa al reinserimento socio-lavorativo di soggetti fragili e vulnerabili in un momento storico in cui spesso, ci si dimentica del prossimo presi dalla frenesia dei ritmi di vita. L’Associazione Salam, sempre sensibile a tali tematiche, ha aderito al progetto, offrendo la propria disponibilità con la sua esperienza di “Abiti dal Mondo”, atelier multietnico nel quale nel corso degli ultimi due anni ha valorizzato la professionalità di numerosi richiedenti asilo, dando vita a collezioni molto interessanti, tanto da richiamare anche l’attenzione delle passerelle milanesi, sulle quali ha anche sfilato nello scorso mese di settembre. “Harlequin è un progetto che ci vede impegnati in prima linea con realtà importanti come quella di made in carcere – ha raccontato Ida Chiatante, responsabile del progetto “Abiti dal Mondo” targato Salam – l’intento è quello di trasformare la parola fragilità, che spesso viene accostata ad alcune persone dal passato difficile, migranti compresi, in vera e propria energia attraverso un laboratorio sartoriale condiviso che mira all’avviamento di tali soggetti nel mondo lavorativo. Ogni partner contribuirà a realizzare un pezzo di questo progetto, denominato proprio “Harlequin” (Arlecchino) prendendo spunto proprio dall’abito variopinto della maschera bergamasca. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare l’ Abito Fragile, ovvero contribuire all’inclusione che parte dal presupposto che “fragile è l’esistenza umana”.